L’intervento è previsto in località Favaro, nella periferia est di Mestre. L’idea cardine del masterplan prende le mosse da considerazioni di tipo climatico ambientale.
Osservando la direzione dei venti dominanti, gli orientamenti del lotto, il livello igrometrico ed i dati di umidità della zona si è stabilito che per realizzare un livello di benessere soddisfacente dell’insediamento si sarebbe dovuto sfruttare al massimo lo scirocco estivo e limitare gli effetti negativi della bora freddo umida invernale.
Seguendo tale presupposto il progetto prevede uno spazio pubblico allungato all’estremo ovest del lotto disponendolo secondo la direzione dello scirocco in modo da lasciare che il vento estivo lo attraversi rinfrescandolo.
A sud del lotto è prevista la zona golenale e una zona semiumida di filtro fra la strada e l’abitato. L’aria raffrescata penetrerà nella piazza e nelle corti lambendo gli edifici.
Le singole tipologie avranno sempre affacci contrapposti e doppi livelli in modo da lasciare Il nuovo insediamento che permetterà in due punti l’attraversamento trasversale fra le dorsali della nuova tangenziale e della vecchia via san Donà richiede la presenza di un centro di attrazione e ritrovo che potrà servire un bacino ben più ampio di quello dell’intervento oggetto del progetto. La forma allungata della piazza nasce , oltre che dalle sopracitate motivazioni di carattere ambientale, dall’intenzione di disegnare uno spazio nello stesso tempo minuto e dinamico. Una piazza /corso dove poter passeggiare , che mantenga proporzioni contenute evitando l’effetto di spopolamento al quale una proporzione troppo retorica avrebbe inevitabilmente condannato tale spazio. La torre a nord funge da fulcro visivo e punto terminale.
A sud la piazza conduce nel parco sfociando ad est nella parte attrezzata coi giochi per bambini e nel prato per il gioco, ad ovest torna alla tangenziale attraverso un percorso alberato. Parallelamente alla tangenziale si sviluppa un filtro verde completato ad ovest dal bacino golenale. Ad est si situano le ville bifamiliari in chiara continuità col tessuto esistente del quale il progetto conferma le proporzioni e la struttura dei percorsi carrabili.
(2009 con M. Vischioni, E. Romani, F. Marino)